sabato, giugno 02, 2018
coloriamoci di lilla
In Lilla
In questi giorni mi sto preparando per l’intervista del 10 giugno e questo mi sta portando a riflettere su tante cose. Oggi è la giornata mondiale della sensibilizzazione sui Disturbi dell’Alimentazione. Il simbolo di questa giornata è un fiocchetto lilla, come il mio Merudan.
Fino ad ora non ci avevo pensato, non avevo fatto collegamenti ma questa mattina mi sono resa conto che il mio amato orso, è lilla, violetto e tutte le tinte vicine (non che non sapessi di che colore è, l’ho disegnato io, semplicemente non ci avevo riflettuto. Merudan è un meraviglioso grosso orso lilla (ogni tanto anche viola o porpora…dipende da come sta).
Il suo arrivo per me ha segnato l’inizio della guarigione, un cammino lento e lungo, attraversato da periodi di buio molto intensi. Da bambina adoravo mangiare, letteralmente lo adoravo, era la mia grande gioia. Poi diventi adolescente e le cose si fanno più complicate, le relazioni con l’esterno e con te stesso cambiano, per tante ragioni. Ho iniziato a soffrire di disturbi alimentari a sedici anni, piano piano ho smesso di mangiare, è stato facile…troppo facile. Apparivo così magra e mi piacevo tantissimo, per la prima volta mi piacevo davvero e non mangiare non mi costava fatica, lo ricordo ancora come il periodo più felice della mia vita. E’ durato poco…sei mesi soltanto. Poi una mattina mi sono resa conto che non riuscivo a mangiare e mi sono spaventata. Sapevo cosa fosse l’anoressia, ne ho avuto paura. Ho ricominciato a mangiare ma il meccanismo si era spezzato e da quel giorno, per i successivi vent’anni, col cibo ho litigato. Vent’anni. Vent’anni di lotte, di disastri alimentari, di pianti, di depressione, di kilomentri fatti di notte in cyclette per smaltire il cibo mangiato. Digiuni alternati ad abbuffate. Vent’anni di sofferenza davanti a uno specchio che rifletteva sempre l’immagine sbagliata.
E non c’era amore esterno capace di aiutarmi…doveva arrivare da dentro.
Il cambiamento si è mosso lentamente, da bravo orso.
Praticare, ma soprattutto insegnare Yoga, ha portato consapevolezza, ha aiutato il corpo e la mente a tornare in forze, a costruire qualcosa di diverso e mi ha insegnato a respirare.
Leggere libri di macrobiotica mi ha aiutata a comprendere cosa accadeva mangiando in un certo modo, perchè mi ammalavo, perchè andavo in depressione, etc.
Disegnare Merudan mi ha portata a guardare quelle parti di me che ancora rifiutavo.
(mi sono fatta anche aiutare da fuori, perchè non si può fare tutto da soli).
Un disturbo alimentare non arriva all’improvviso, si insinua al nostro interno poco per volta, come farebbe un serpente e una volta manifestato, è già grande e forte e mandarlo via richiede tempo, coraggio e una enorme quantità di amore.
Sapere è la cosa più importante, sapere quali sono i meccanismi (perchè sono sempre gli stessi), sapere che non si è soli, che si può chiedere aiuto e che ci si può trasformare. Non so se si possa debellare del tutto, non credo. Credo che sia importante sapere che una parte di noi è fragile in quel senso, che è lì, che quel meccanismo può incepparsi di nuovo e che va trattato con cura.
#coloriamocidililla
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